Inerpicandoci per la stretta scala che dalle segrete porta all'interno del Castello, passando per la scuderia, la sala d'armi, la sala del bibliardo, le camere da letto, la biblioteca, il chiostro e la chiesa, i visitatori hanno incontrato alcuni membri dell'antica e illustre famiglia Lancellotti.
Primo fra tutti Scipione IV Lancellotti, che con pregevole sintesi dialettica ha tracciato la storia del castello dall'acquisto del 1632, quando i Marchesi Pignatelli decidono di vendere efudo e beni, fino all'incendio del 1799, quando le cavallerie Francesi attaccano e distruggono il maniero e il bel paese. In ultimo, traccia la storia della ricostruzione avvenuta per volontà di Don Filippo Massimo Lancellotti, appena diciottenne, figlio del principe Don Camillo Massimo, al quale passarono in proprietà le terre dell'ex feudo di Lauro, in virtù della di lui zia paterna Donna Giuseppina Massimo. Un giovane Filippo, attende i visitatori in biblioteca, con eleganza, competenza storia ed eccellente capacità comunicativa narrò le fasi della ricostruzione, catturando l'attenzione dei visitatori, mentre i loro sguardi spaziavano sui vecchi tomi impolverati della biblioteca.
Infine, nella Cappella, Monsignor Giovanni Battista Lancellotti, il quale volle che la terra di Lauro fosse acquistata dai suoi familiari: l'atmosfera religiosa creata nella piccola cappella, la voce narrante del Vescovo, la suggestione di una presenza autorevole nei panni di un alto prelato, le luci soffuse che si irradiavano dal piccolo altare, l'odore denso che avvolgeva... ha indotto i presenti a farsi il segno della croce alle parole:
"Andate in pace".
Parole che hanno fatto sbiadire il confine tra finzione e realtà.
Gli ambienti visiitati all'interno del Secondo Cortile:
Frantoio
Scuderia
Sala dei Dipinti
Belvedere della Peschiera
Vestibolo Rosso
Sala d'Armi
Salotto Rosso
Camera dell'Erede
Camera del Principe
Sala del Biliardo
Sala da Pranzo
Giardini all'inglese
Cappella
Biblioteca
Chiostro
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