Ecco ricomparire Guaimaro, principe longobardo di Salerno e Signore di Lauro, personaggio citato nei documenti già nell'anno 999 d.C. Si presenta alle prese con Aldemaro stalliere della scuderia della rocca. Qui uno scontro verbale, un alterco tra il nobile e presuntuoso tirannico, contestato con fine e pungente ironia dallo stalliere.
Usciti dalla scuderia e raggiunta la Sala Verde, si incontra Riccardo, principe di Capua, noto come Riccardo Capuano di Lauro "Castel Lauro Domino 1087". Il nostro feudo difatti dipese in periodo longobardo dal Principato di capua, quando questa città si distaccò da Salerno e gli stessi principi capuani avrebbero innalzato i castelli di Lauro e Monforte. Riccardo, rievocando le vicende dei suoi tempi, si mostra palesemente afflitto per la perdita delle sue terre con la venuta dei Normanni, di cui accusa la ferocia avidità nell'impossessarsi dei possedimenti altrui e con odio furente ne maledisce la stirpe.
La scena, passando per il Vestibolo, si disloca nella Sala d'Armi, ove entra Ruggero di Sanseverino "Senior de Castello Lauro" (1107) figlio del fu Turgusio, si batté contro i Longobardi e dichiara con orgolio che la sua stirpe si sia fatto largo, nelle conquiste, con valore e con scaltrezza. Nella scena è presente Sichelgaita, moglie di Ruggiero.
Indi nel Salotto Rosso.
Tra i suoi soldati vi è Roberto Sanseverino "Dominus et habitator Castelli que dicitur Lauri" (1119), il quale si dichiara discendente di Ruggero il Normanno e di aver combattuto con passione a capo dei suoi soldati, conseguendo vittorie e ottenendone privilegi. Fu a capo delal Contea di Caserta da cui dipese la Terra di Lauro. Ma anche i Sanseverino videro il tramonto della loro celebrità, allorché lottarnono per il potere svevi ed angioini. E qui il ricordo di Siffredina, la Contessa Amara: si dichirò contessa di Caserta e quindi Signora di Lauro, anche se stette sempre lontana.
Malcapitata nella lotta Sveva-Angioina, in cui si trovò sempre controcorrente, a torto o a ragione, ma coraggiosamente. E ne pagò il fio.
Si giunge in Sala da Pranzo, rallegrata da musici e danzatrici mentre, inquieto e scosso, entra Bassanio, prigioniero con catene ai polsi, spaventato come se qualcuno lo inseguisse.
Rievoca tristi eventi del passato non sempre fatto di splendore ed allegria.
Egli annunzia il ritorno della Dama Bianca, foriera di sciagure, comparsa infatti in giardino, alla cui vista compare il povero prigioniero.
Di plausibile effetto scenico l'apparire della Dama Bianca che atteggiata a Sibilla rievoca le passate svenutere di nobili famiglie, prevedendone altre in futuro. Augura frattanto felicità a Corrado Sanseverino di cui si stanno celebrando in cappella le sue nozze con Caterina di Ginevra, non risparmiandogli i tristi presagi che lo attendono.
L'itinerario scenografico si avvia verso la fine incamminandosi verso la Biblioteca, nei cui pressi si incontra la bella Costanza, damigella di Siffredina, che commenta l'avversarsi delle profezie della Dama Bianca, di cui fu testimone. Vide la fine della nobile dinastia dei Sanseverino e dei nuovi signori, che si impossessrono di questa Terra e del Suo Castello.
Ultimo incontro nella Biblioteca: c'è da attenderci Bertrando del Balzo, dal 1272 conte di Avellino, vicario di Roberto d'Angiò in Roma, il suo consigliere in Napoli.
La Contea di Avellino non comprendeva il feudo di Lauro, appartenente invece alla Terra di Lavoro e Filippa, moglie di Bertrando, amava questa terra. Così Bertrando, per il suo amore, ottenne Lauro in cambio dei possedimenti di Padula. Ed ora Bertrando, salutati gli ospiti, li avvia nel Chiostrino.
E qui, silenziosamente, cala il sipari.
Tratto dall'articolo di P. Moschiano
"Lumina in Castro: un tuffo nel Medioevo"
Agorà, vol. 15 - 2011
Gli ambienti visitati all'interno del Secondo Cortile:
Frantoio
Scuderia
Sala dei Dipinti
Sala delle Grottesche Bianche
Sala delle Grottesche Verdi
Sala delle Grottesche Rosse
Salotto Verde
Vestibolo Rosso
Sala d'Armi
Salotto Rosso
Camera dell'Erede
Camera del Principe
Sala del Biliardo
Sala da Pranzo
Giardini all'Inglese
Cappella
Biblioteca
Chiostro
Visita il sito della nostra Associazione: www.prolauro.it
Per ulteriori informazioni, contattaci:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
|