Una terra bella e difficile, una terra nobile e martoriata, intende consegnare oggi alla Commissione Antimafia del Parlamento Italiano, attraverso il suo membro, on.le Walter Veltroni, un messaggio di speranza ed una richiesta di aiuto.
Per anni abbiamo dovuto registrare estorsioni e soprusi, attentati e morti disseminati nelle nostre contrade dalla faida tra Graziano e Cava . Anche sangue innocente, come quello di Nunziante Scibelli, ha bagnato l’asfalto delle nostre strade senza che il suo acre odore riuscisse a svegliarci dal sonno dell’indifferenza.
Solo da qualche anno, l’opera della magistratura e le iniziative di Libera hanno dato segnali forti di quanto sia importante riconquistare un territorio e la sua comunità alla legalità ed al vivere civile. Di quanto sia desiderabile riuscire a camminare per vicoli e strade dei nostri paesi senza timori di attraversare percorsi bui. Di quanto sia essenziale e conveniente portare avanti un’attività senza essere costretti a versare una quota dei ricavi per pagare il pizzo. Finalmente siamo riusciti a dare dignità e forza alla memoria delle vittime innocenti della camorra. Siamo riusciti a porre all’ordine del giorno la questione dei beni confiscati.
Ma questo nuovo percorso è solo all’inizio. Esso è molto fragile ed ha bisogno di essere accompagnato da un grande sforzo comune per il quale sentiamo di non disporre ancora di tutte le forze e della necessaria determinazione. Noi stessi avvertiamo all’interno delle nostre associazioni grandi difficoltà e qualche diffidenza; sappiamo anche che le stesse istituzioni del territorio non sono ancora efficacemente vaccinate per evitare ricadute nella brutta patologia della contiguità ai clans, tanto da determinare ripetuti scioglimenti per infiltrazione camorrista. Temiamo il pericolo che quanto fatto finora possa non bastare, che presto si possa precipitare di nuovo nel peggiore dei baratri senza essere riusciti neppure a vivere appieno il riscatto dal giogo della camorra. E soprattutto temiamo che se passa questo momento, se tutti gli sforzi fatti finora non avranno prodotto risultati certi e duraturi, prevarrà in tutti la convinzione che l’uscita completa dalla cappa dell’illegalità è impossibile e che quindi non vale la pena impegnarsi neppure per un minuto in più su queste difficili tematiche.
Crediamo allora che oltre a prendere fino in fondo coscienza della importanza e della delicatezza di questo momento, impegnandoci a portare avanti con forza questo percorso, sia necessario che le istituzioni comprendano che questo è un momento cruciale non solo per il Vallo, la Campania o il sud Italia, ma probabilmente per tutti i sud del mondo.
Senza enfasi vorremmo che si comprendesse che in questi momenti di grave crisi mantenere in piedi i capisaldi della legislazione antimafia e rafforzarli, sostenere con forza le tante attività degli organi dello stato impegnati su tale fronte, assicurare il contributo finanziario agli enti ed agli organismi chiamati a portare avanti questa battaglia, costituisca l’impegno prioritario se si vuole affrontare e vincere davvero la questione meridionale. La vera liberalizzazione per il Sud (e non solo) è questa: liberarlo dalle criminalità per recuperarlo alla legalità. Le vere risorse da recuperare, umane e finanziarie, sono quelle ancora sotto il giogo dei clans.
Da qui si riparte tutti insieme o nessuno potrà ritenersi davvero salvo.