La chiesa di S. Maria del Carmine sorse verso il 1610 per volere di un comitato laico locale che per secoli ne è stato l’amministratore, fin quando non fu poi aggregata alla parrocchia di Santa Margherita, oggi S. Margherita e Potito. La chiesa è ad aula con altari laterali i cui archi sono divisi da lesene con capitelli corinzi; il soffitto è a cassettoni. Il 30 aprile 1799 fu vittima dell’incendio che causò la distruzione del tetto mandando in rovina diverse opere lignee e il dipinto del soffitto. Oggi la chiesa si presenta consolidata nelle strutture, rinnovata nel pavimento, ripresa nelle decorazioni dopo i nuovi danni subiti col sisma del 1980. Tra le opere pittoriche risaltano la tela dell’Assunta priva di data e del nome dell’autore; la tela dell’Altare Maggiore raffigurante la Madonna del Carmelo col Bambino, con Angeli e Arcangeli, opera eseguita da Giuseppe Mazzia nel 1827. Sulle pareti diverse lapidi che descrivono restauri ed ammodernamenti apportati al tempio, donazioni ad esso elargite e altra lapide proveniente da antico sacello sepolcrale, murata sulla parete esterna della chiesa il 30 aprile 1999 nella ricorrenza bicentenaria delle insorgenze di Lauro contro la Repubblica Napoletana con l’elenco delle vittime di Lauro cadute per l’intervento militare di una truppa Francese.