La piccola Chiesa, dal punto di vista architettonico, non ha più alcuna importanza. Dell’edificio originario restano solo le mura perimetrali e le piccole absidiole, in pietrame, realizzate con una tecnica costruttiva nota sino al 1400. Le fondazioni originarie scendono sino ad un paio di metri di profondità ed il piano di calpestio originario era di certo più basso dell’attuale. La facciata, il tetto e le pareti perimetrali dell’edificio sono stati ristrutturati all’inizio del ‘900. La Chiesa è caratterizzata all’interno da un’unica navata senza transetto e da tre piccole absidi affrescate, di cui la centrale è maggiore delle laterali. Questa tipologia si riscontra particolarmente tra l’VIII ed il IX sec. nel mondo carolingio e trova analogie con le Chiese retiche di San Martino e S. Maria a Disentis.