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Sala D'Armi

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L'ampia sala rettangolare che nel passato era destinata alle solenni cerimonie di corte, prende il nome dalle armi che sono disposte lungo le pareti come lance, corazze, alabarde ed elmi.

Accentrato alla parete di fondo un monumentale focolare di gusto barocco dove è riportata la frase di Tibullo "Assiduo luceat igne".

Nell’opposta parete vi è dipinto un imponente affresco raffigurante l’incendio del castello del 30 aprile 1799 ad opera dei francesi. La scena si colloca tra due colonne corinzie. In primo piano si notano l’Arco di Fellino e la Chiesa di S. Maria della Pietà e sparsi per terra molti soldati francesi caduti. In primo piano compare il castello avvolto dalle fiamme e dal fumo. In alto vi sono due angioletti che reggono un drappo a forma di cartiglio sul quale vi è scritto in latino: “Respinti i nemici tre volte per il valore degli abitanti, la rocca, infine viene divorata dalle fiamme”.

Dal centro del soffitto pende un grande lampadario bronzeo a forma del disco solare dalla cui circonferenza si dilungano raggi a colona, dai quali pendono diversi ordini di lampade.

Inoltre in alto lungo le quattro pareti vi sono affreschi raffiguranti la storia delle varie signorie che qui governarono, raffigurazioni di ville e palazzi posseduti dai Lancellotti e immagini di guerrieri raffiguranti simboli di potere e giustizia.

   


Ultimo aggiornamento ( Sabato 19 Febbraio 2011 09:31 )  

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