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Abiti del 1799 PDF Stampa E-mail
Scritto da Valeria Giuliano   

Nel Settecento, a Napoli, gli abiti nobiliari rispecchiano il prestigio della dinastia borbonica, ma per mancanza di pregiate materie prime, atelier e disegnatori napoletani sul posto, risultarono fortemente influenzati dalla moda francese e privi quindi di caratteristiche che li distinguessero. A ben vedere infatti i vari modelli indossati all'epoca dipendevano esclusivamente dalla capacità dei nobili ad omologarsi alla moda europea. Per quanto riguarda  l'abito maschile nobiliare in particolare, il modello più in voga presso la nobiltà napoletana di fine settecento prevedeva un abito composto da tre pezzi: il giustacuore o marsina,il gilet o sottomarsina e le culottes o calzoni, tutti realizzati in tessuti preziosi.Sul versante femminile invece ritroviamo  un abbigliamento particolarmente elegante. Sostanzialemente la silhouette tipica degli abiti dell'epoca era a forma di cono rovesciato come una “A” maiuscola, definita da un minuscolo torace e da un'immensa gonna. Questo tipo di  modello  inoltre poteva presentarsi sia sottorforma  di  “veste chiusa” che di “veste aperta”.Il modello aperto aveva un'apertura davanti a forma di “V” rovesciata,da cui si intravedeva la gonna sottostante,mentre la veste chiusa portava semplicemente un unico gonnellone al  di sotto del corpetto. Ma se gli abiti dei nobili napoletani erano semplici riproduzioni degli abiti nobiliari parigini o più in generale europei,quelli dei  bambini altro non erano che delle riproduzioni in miniatura di quelli dei loro genitori. Tutt'altra cosa erano invece gli abiti popolari. Questi ultimi infatti;pur dovendo accontentarsi di stoffe più semplici e modelli meno raffinati rispetto all‘aristocrazia riuscivano in cambio a creare una varietà maggiore di capi, ciascuno rappresentativo del proprio paese e legato alle più svariate tradizioni.I tessuti per esempio variavano secondo la zona di appartenenza, il pesante abbigliamento degli abitanti di luoghi di montagna era ad esempio improntato a colori scuri. Insomma mentre i nobili napoletani si omologavano alla moda delle altre corti europee, la gente del popolo poteva spaziare con la fantasia. 

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Ultimo aggiornamento Martedì 18 Agosto 2015 08:01